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Autore Playing the victim - vincitore Festa del Cinema di Roma
Petrus

Reg.: 17 Nov 2003
Messaggi: 11216
Da: roma (RM)
Inviato: 21-10-2006 22:23  
Il sito ufficiale della Festa del Cinema di Roma, nella quale è stato presentato in concorso, recita testualmente: “Il film è un adattamento moderno dell''Amleto' di Shakespeare in chiave dark”.
In realtà in Playing the victim non sono evidenti nessuno di questi due aspetti: la trasposizione della tragedia classica, se c'è, è quantomeno forzata, l'aspetto dark, seppur presente, non predomina sugli altri.
La firma del regista basta ad incuriosire sul film. Serebrennikov è infatti uno dei più famosi e influenti registi teatrali russi. Tra le sue opere di teatro, si ricorda, per esempio, una “Giovanna d'Arco” con Fanny Ardant. Mescolando sinossi e autore, una trasposizione dell'Amleto in questi termini porterebbe ad essere ben disposti nei confronti della pellicola.
Il film è una strana e variopinta mescolanza di generi. Si apre, infatti, descrivendo una sequenza attraverso l'occhio di una videocamera amatoriale, lasciando volutamente agli angoli degli schermi i vari indicatori di tempo della cassetta, livello della batteria e quant'altro. Il film va avanti per tutto il corso della sua durata alternando sequenze girate in pellicola con altre filmate dall'apparecchio casalingo. Per di più sono numerosi gli inserti d'animazione, che tentano di raccordare la vicenda palesata sullo schermo con l'evoluzione psicologica del protagonista.
Il risultato, di per sé, non è pessimo, ma non è assolutamente funzionale allo svolgimento del film. Il punto debole è una evidente disomogeneità della sceneggiatura. Alcune sequenze che occupano un ampio spazio nel corso della vicenda sembrano non avere stretti legami con l'intento narrativo. Stiamo parlando della lunga scena della masturbazione, che viene anche fotografata diversamente dal resto del film, come anche una lunghissima parte ambientata in un ristorante giapponese, che non si capisce dove voglia andare a parare. Anche la risoluzione della storia, il (drammatico) scioglimento finale, non è sostenuto adeguatamente dal resto della trama.
Peccato perché lo spunto di partenza, raccontare di un ragazzo in cui il lavoro è quello di sostituirsi alle vittime nelle ricostruzioni delle scene del crimine fatte dalla polizia, e il registro scanzonato e divertito con cui vengono affrontate, componevano un buon mix, che non viene assolutamente sfruttato in modo adeguato.


già pubblicato qui
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"Verrà un giorno in cui spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate"

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